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L'ontologia nei Beiträge zur Philosophie di Heidegger
di Sebastiano Galanti Grollo

 

Abstrract - Nei Beiträge zur Philosophie Heidegger affronta la questione dell’essere in modo radicalmente diverso rispetto a Sein und Zeit, mettendo in discussione la «domanda guida» della metafisica – «che cos’è l’ente?» –, rivolta all’«enticità» in quanto «presenza stabile». Al fine di congedarsi dalla concezione moderna del pensiero come rappresentazione è necessario un altro inizio, che consenta di passare dalla domanda dell’ente alla «domanda fondamentale», rivolta all’essere che si sottrae nell’«evento». Heidegger tenta un doppio oltrepassamento – dell’ontologia e della metafisica –, delineando un pensiero della ritrazione in cui persino il concetto di «differenza ontologica» risulta inadeguato.

Nell’intero corso del suo svolgimento il pensiero di Martin Heidegger si è come raccolto intorno a un unico snodo essenziale, rappresentato dalla questione dell’essere. Perlomeno a partire da Essere e tempo – ma alcune indicazioni erano presenti anche nei precedenti corsi universitari, volti all’elaborazione di un’«ermeneutica della fatticità» –, la domanda sull’essere ha dato luogo a una serie di riflessioni estremamente ricche, la cui fecondità si è mostrata nei riverberi che essa ha avuto in seguito, e che ha tuttora, nel pensiero filosofico. Tuttavia, la collocazione di tali riflessioni nell’ambito dell’ontologia è senza dubbio problematica, e deve tenere conto anzitutto delle diverse accezioni del termine, che può indicare tra l’altro sia l’«ontologia formale», rivolta all’essere in quanto essere (o meglio, all’ente in quanto ente, come diremo subito), sia l’«ontologia materiale», riferita a un ambito specifico della realtà – per tacere dell’ontological turn di cui si parla negli ultimi anni. Heidegger mira infatti ad affrancarsi dall’impostazione ontologica, a partire da quella di origine aristotelica, che già in Essere e tempo ritiene assolutamente inadeguata a cogliere l’essere dell’ente – ché di questo essere si parla nell’«ontologia fondamentale» sviluppata nell’opera del ’27, oltre che del modo di essere dell’esserci (Dasein). Di qui il tentativo di «oltrepassamento» di ogni forma di ontologia, che tuttavia nei Beiträge zur Philosophie (Vom Ereignis), risalenti agli anni 1936-38, viene diversamente motivato, in ragione del mutamento radicale che ha subito la stessa concezione dell’essere...

 

 

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PUBBLICATO IL : 16-06-2009


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