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L'argomentazione logica nell'unum argumentum di Anselmo d'Aosta Una storia e una riformulazione parziali dell'argomento ontologico
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di Alessandro Pizzo

 

Il presente lavoro prende le mosse da stimoli, ritenuti utili, provenienti dalla lettura di  un recente testo di Timossi, concernente la valutazione, da un punto di vista logico, dell’«unum argumentum» anselmiano. In particolar modo, nel corso del presente scritto se ne prende spunto per prendere in esame la strutturazione dell’argomentazione onto(-teo-)logica relativa alla dimostrazione (logica) dell’esistenza di Dio. Questa precisazione ha il pregio di far comprendere da subito, a scanso d’equivoci, come il presente lavoro sarà volto non a commentare il significato della prova in Anselmo né tantomeno a criticare la stessa, ma a prendere in considerazione il ragionamento in sé costituente la prova, noto, per l’appunto, come argomento ontologico. Sarà quest’ultimo l’oggetto di studio nel presente scritto, valutare la sua strutturazione logica, il che, ovviamente, non per forza sfocerà in un flumen di formule e simboli. Il pensiero umano, infatti, oltre a poter essere espresso in veste simbolica, può anche essere espresso in termini piani, in termini più discorsivi.
Premessa ancor più importante, però, è la seguente: verrà data per conosciuta la formulazione anselmiana dell’argomento ontologico. Il focus del presente scritto, infatti, non è ricostruire storiograficamente la prova anselmiana, ma fornirne una presentazione del cursus storico e un’interpretazione conseguente, sebbene entrambe fortemente parziali. Condizione certamente inevitabile dato che si pensa sempre a partire dalla propria testa, con i propri pregi e con i propri limiti.
A chi legge l’onore e l’onere di valutare se lo sforzo compiuto sia, o meno, all’altezza del compito prefisso..

 

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PUBBLICATO IL : 01-02-2009


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