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Brevi
istruzioni per l'uso:
Con questa sezione Forum Giornale di filosofia
inaugura una serie di discussioni aperte a tutti
i lettori del sito. Ci auguriamo che questo strumento
possa contribuire a creare utili momenti di confronto,
pubblico e qualificato, sui maggiori temi che l'attualità
propone alla riflessione filosofica. Il forum sarà
aperto ogni volta da un testo di uno dei membri
della redazione che avrà come unico obiettivo
quello di inquadrare il tema e proporre le linee
su cui si muoverà la discussione. Per partecipare
sarà necessario ISCRIVERSI
seguendo le semplici indicazioni che appaiono
nel Forum. La discussione è aperta a tutti,
unica regola...argomentare le proprie idee. I migliori
topics verrano poi pubblicati all'interno del sito
in forma di brevi articoli. |
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Ratzinger Papa: un’occasione persa |
di Pietro Secchi |
In questi giorni la Chiesa si è trovata di fronte ad un bivio e ad una
scelta determinante per il suo futuro e per futuro del cattolicesimo. D’altra
parte, non sarebbe potuto accadere diversamente alla fine di un pontificato
indubbiamente storico e “monumentale” quale quello di Giovanni Paolo
II. La sola lunghezza del precedente mandato infatti ha obbligato ed obbliga
a misurarsi con esso in termini di continuità o rottura, escludendo in
ogni caso una posizione neutrale. Troppi sono stati gli eventi che hanno visto
protagonista o co-protagonista Wojtyla, troppi i cambiamenti politici, sociali
e spirituali che sono stati prodotti dall’umanità dal 1978 al 2005
per non assumere una posizione e una lettura forte in questo momento.
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E’realizzabile una costituzione politica mondiale? |
di Giorgio Fazio |
Con il suo ultimo volume Habermas tenta di dimostrare come sia possibile realizzare una costituzione cosmopolitica senza dar vita ad un Super-Stato mondiale. Riallacciandosi alla tradizione del costituzionalismo liberare anglosassone, e prendendo le distanze dall’ideale di costituzione repubblicano-giacobino preso ancora a riferimento teorico in Fatti e norme, Habermas propone un modello di democrazia cosmopolitica incentrato su due livelli: uno sopranazionale e uno transnazionale. Con tale proposta il filosofo tedesco tenta di rispondere alla sfida lanciata dagli ideologi neocons dell’attuale amministrazione americana: legittimare il superamento del diritto internazionale di fatto compiuta dalle scelte di politica estera dell’amministrazione Bush, teorizzando la necessità di delegare all’unica superpotenza militare la costruzione di un ordine mondiale liberale.
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