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Fulvio Papi, Antonio Banfi. Dal pacifismo alla questione comunista , Ibis, 2007
di Alessandro Aprile
p>Riflettere sul percorso filosofico ed umano del proprio maestro significa ritornare sulla propria formazione, cercare in se stessi quegli elementi che continuano, anche dopo tanti anni di originale pratica filosofica, ad orientare in profondità il proprio stile di pensiero.
Questo Fulvio Papi non ha mai smesso di farlo, nonostante sia passato mezzo secolo dalla morte del suo maestro: Antonio Banfi (1886-1957). Lo testimoniano l’imponente studio monografico Il pensiero di Antonio Banfi del 1961 ed il primissimo scritto La politica nel pensiero di Antonio Banfi, apparso nella rivista “Aut-Aut” del 1958 poco dopo la sua morte. Il presente volume si inserisce in questo lungo e personale percorso dell’Autore, voce autorevole negli studi su Antonio Banfi in quanto suo ultimo allievo.
Il titolo del libro corrisponde alla prima parte del volume, nella quale, attraverso la lettura di testi inediti del 1934/1935, l’Autore dimostra come sia sempre stato centrale nella riflessione di Banfi il concetto della crisi del nostro tempo e come esso abbia caratterizzato sia la sua solitaria scelta pacifista allo scoppio della Grande Guerra sia la diretta partecipazione alla Resistenza attraverso il “Comitato di liberazione Universitario” da lui stesso presieduto. Da parte di Papi, però, non c’e l’intento di «trasformare quella che è nella esperienza di Banfi una linea carsica di problematicità etico-politica in una specie di teleologia filosofica che conduca, per semplificare, dal pacifismo della prima guerra mondiale all’adesione al partito comunista nel 1943» (p. 17), quanto il tentativo di mostrare, unendo biografia e dottrina, come attraverso l’originale incontro nell’esperienza banfiana di Tolstoj, Hegel, Simmel, Marx e infine Husserl si articoli una riflessione per lungo tempo privata sulla crisi europea che da valutazione ideologico-filosofica diviene storico-politica, o detto altrimenti, da rilevazione della crisi si trasforma in reazione alla crisi stessa, in partecipazione al momento storico attraverso il PCI, di cui divenne membro del Comitato Centrale e successivamente senatore.
L’adesione di Banfi al partito comunista rappresenta, infatti, non una semplice adesione ad un progetto politico ma «una interpretazione del senso profondo della sua vita come ricerca di una dimensione di universalità umana, oltre quella universalità del pensare teoretico capace di individuare nel suo esercizio critico la parzialità di ogni rappresentazione filosofica a fronte però della ricchezza di ogni espressione che derivi da una esperienza vitale» e, continua Papi, in essa, adesione al PCI, Banfi «realizzava quella fusione della solitudine individuale in una oggettività “storica” che, del resto, gli restituiva un più che ampio riconoscimento pubblico nel quale ri-costruire la propria identità in altri spazi sociali che non fossero solo l’Università, gli allievi, gli amici» (p. 67). 
La seconda parte del libro, Le tracce di Banfi, corrisponde direttamente a ciò che si è detto all’inizio. Papi stabilisce, infatti, un intenso e complesso dialogo con Banfi su vari temi filosofici, spaziando dalla religione all’etica, dall’epistemologia, all’estetica. In questo confronto, l’Autore mostra la distanza che separa la propria indagine filosofica dal «vuoto teoretico che era la stessa condizione della criticità» (p. 171) di Banfi rilevando, allo stesso tempo, quelle “tracce” che lo legano fedelmente alla personalità filosofica del maestro. Non appaia paradossale questa “fedele distanza” perché testimonia pienamente, a mio avviso, quella complessa «relazione educativa tra maestro e allievo», nella quale, come scrive Papi ricordando i motivi d’apprezzamento di Banfi nei confronti del Sommario di pedagogia come scienza filosofica (1912) di Gentile, tutto è affidato «a una corrente spirituale che corre dall’uno all’altro, risvegliando energie simboliche capaci di divenire gli elementi fondamentali della formazione della vita» ( p. 135).



PUBBLICATO IL : 29-09-2009

 

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